Sono una donna che soffre di emicrania come milioni di donne e uomini nel mondo.
Sono nata a Sapri 40 anni fa e, come racconto sempre a chi mi conosce per la prima volta, sono nata al mare (il mio amato mare), ho vissuto 16 anni in montagna (in Valle d’Aosta) e nel 2006 sono stata adottata dalla pianura padana, in quel di Reggio Emilia. Ho messo radici, per la precisione, a San Tommaso della Fossa (Bagnolo in Piano). Ho cinque gatti (Namasté, Serse, Lita, Loulou e Gaudì). Sì, sono gattara nell’animo. Amo la danza, anche se non ballo più da qualche anno, ma è un amore viscerale che mi scorre nelle vene da sempre.
Lavoro come SEO Specialist per Pindarica (un’agenzia di comunicazione di Reggio Emilia che crede fortemente nel mio progetto e mi supporta) e non è un caso che io ami tutto quello che riguarda le parole, le lingue, la comunicazione.
Come nasce il blog
“Le parole dell’emicrania”?
Qualche sera fa stavo scrivendo la lista delle cose da preparare per il mio ricovero al Mondino di Pavia; pensavo e ripensavo a come il 2020 abbia sconvolto la mia vita, non per il Covid (quello, si sa, ha stravolto la vita di tutti), ma perché mi ha portato via mia nonna… lei che, quando ero piccola e avevo mal di testa, mi metteva la pezza fredda sulla fronte o le fette di patate crude sugli occhi per cercare di darmi un po’ di sollievo.
E così mi sono ricordata che sono più di 30 anni che lotto contro questo mostro e, quando trovo qualcuno che ne soffre come me, parlarne mi aiuta. Mal comune, mezzo gaudio… così dicono.
Parlare è importante. Scrivere è terapeutico.
L’idea del blog è nata così, mentre facevo ordine nella mia mente per preparare una valigia e per prepararmi a questo percorso che spero porti qualche cambiamento.
Qual è l’obiettivo del blog
“Le parole dell’emicrania”?
Sono convinta che le parole abbiano un potere straordinario che spesso, purtroppo, sottovalutiamo. Attraverso le parole possiamo fare una cosa meravigliosa: condividere le nostre esperienze con le altre persone.
L’obiettivo di questo blog è proprio la condivisione perché solitamente, quando si parla di emicrania, al centro delle discussioni ci sono le cause, i sintomi, i farmaci, le terapie e ci dimentichiamo delle emozioni di chi convive da anni con questa malattia. Vorrei che questo blog diventasse un luogo di confronto, uno strumento per uscire dal silenzio che spesso ci accompagna e per acquisire maggiore consapevolezza.
Magari resterà un blog in cui “me la racconto a me stessa”, magari no… non posso saperlo.
Intanto iniziamo a scrivere, poi si vedrà.
Se invece preferisci inviarmi una mail
leparoledellemicrania@gmail.com