La storia di Stefano che soffre di emicrania senza aura

Migraine Warrior | Stefano e la sua emicrania senza aura

Stefano ha 33 anni e soffre di emicrania senza aura da quando ne ha 7.
Prima del COVID il suo lavoro principale era quello di personal trainer, ma da gennaio lavora anche come impiegato in un ufficio commerciale.

Ci siamo conosciuti su Instagram e la sua storia testimonia come spesso questa malattia neurologica ha un impatto negativo sulla vita lavorativa e sociale di chi ne soffre.

Di che tipo di mal di testa soffri?

Soffro di emicrania senza aura.
I miei primi ricordi di emicrania risalgano a quando avevo circa 7 anni.

Chi ti ha diagnosticato l’emicrania con aura?

Sono stato al centro cefalee di Torino quando andavo alle medie senza, però, risolvere nulla.
Dal 2018 sono in cura presso la dottoressa De Martino, neurologa del dipartimento neuroscientifico dell’ospedale Molinette (sempre Torino).

Quando hai l’attacco di emicrania come si manifesta il dolore e da che sintomi è accompagnato?

Inizialmente ho un fastidio sopra l’occhio destro che nel giro di qualche ora si trasforma in un attacco di emicrania vero e proprio; in passato era accompagnato anche da nausea e vomito.
Durante gli attacchi divento fotosensibile, qualsiasi rumore mi infastidisce e divento nervoso.
Da un paio di anni è comparso un altro tipo di dolore che prende l’occhio sinistro, meno intenso ma comunque invalidante.

Quanto tempo dura in media un tuo attacco di mal di testa?

Gli attacchi senza l’assunzione di triptani o antidolorifici non si arrestano.
È capitato in diverse occasioni che, con intensità diversa, si siano protratti anche per quindici-venti giorni, periodo in cui ho assunto farmaci in quantità preoccupante nella speranza di star bene.

Quanti giorni di cefalea hai in un mese?

Sono arrivato ad avere almeno 20 giorni di emicrania al mese.

Quali medicinali prendi per la cefalea?

Attualmente le terapie che assumo sono: 1) Imigran (triptano) come farmaco per l’attacco 2) Wellbutrin (antidepressivo) come profilassi.

Prima del Wellbutrin ho provato altre tre profilassi: due antidepressivi e un antiepilettico.

Il primo farmaco che ho provato è stato il Laroxyl che ha ridotto gli attacchi per circa sei mesi, ma poi ha perso totalmente efficacia. Come seconda terapia ho assunto la Duloxetina con cui è stato odio dal primo giorno: avevo costante nausea, depressione nera, vertigini e difficoltà coordinatoria, un effetto collaterale piuttosto difficile da gestire quando fai il personal trainer. Sospesa la Duloxetina, dopo un paio di mesi sono passato al topiramato, terza profilassi che non ha funzionato.

Prima di dormire assumo una o due compresse di Tavor per riuscire a riposare bene e contrastare l’insonnia.

Oltre ai medicinali, cosa ti dà sollievo quando hai mal di testa?

Cerco di rimanere idratato, di dormire abbastanza, non faccio passare troppe ore tra un pasto e l’altro (la fame spesso mi scatena un attacco) e cerco di non stare troppe ore davanti allo schermo o a leggere.

Hai provato terapie alternative alla medicina tradizionale per la cefalea?

Ho provato per disperazione sei o sette sedute di agopuntura, ma alla fine l’unica cosa a cui è servita è l’alleggerimento del mio conto in banca.

A livello emotivo, come ti senti e come vivi questa malattia?

Durante gli attacchi mi sento impotente, stordito e depresso; quando l’attacco termina devo fare i conti con tutti gli effetti collaterali dei triptani tra cui aumento della depressione e un senso di depersonalizzazione.

L’emicrania in questi anni ha aumentato la mia depressione esistenziale ed il mio pessimismo. Sento di non riuscire a condurre la vita che vorrei, mi sta svuotando della voglia di fare qualsiasi cosa, non riesco più ad allenarmi come vorrei e non riesco a provare l’entusiasmo che provavo una volta per le cose. Per non parlare dell’ansia generalizzata dovuta alla paura di un nuovo attacco, dei problemi di memoria e di attenzione.

Se mi guardo indietro ricordo i rimproveri da maestri/professori durante la scuola per le assenze dovute al mal di testa o per le giustificazioni per i compiti a casa non svolti. Le prese in giro ai tempi delle medie. Nel 2014, con la mia band dell’epoca ho fatto un piccolo tour europeo ed alla prima data in Francia ho avuto un attacco di emicrania dal primo pomeriggio fino a notte inoltrata (anche se avevo preso due Maxalt). Ho suonato quella che alla fine si è rivelata la data più bella del tour con un attacco di emicrania lancinante in corso.

Nel corso degli anni non sono stato confermato in tre diversi posti di lavoro a causa di qualche giorno di mutua preso per degli attacchi di emicrania pur avendo lavorato bene.

La cosa che più mi fa arrabbiare è che l’emicrania è sottovalutata da chiunque non ne soffra: le altre persone non capiscono che l’emicrania non è solo un po’ di mal di testa, ma una condizione invalidante che non ti permette di vivere normalmente.

Mi fa arrabbiare anche quando mi viene fatto notare che prendo troppe pastiglie: pur rendendomene perfettamente conto, non ne posso fare a meno.

Mi fa arrabbiare il fatto che negli ultimi la frequenza degli attacchi è aumentata notevolmente e per questo non riesco a organizzarmi come vorrei, non riesco a raggiungere determinati obiettivi perché il tempo che posso utilizzare per perseguirli non può essere costante a causa dei continui mal di testa. Tutto questo mi rende perennemente insoddisfatto e irrequieto.

Per conoscere tutte le storie delle/dei Migraine Warriors, visitate la sezione del sito dedicata a loro: www.leparoledellemicrania.it/migraine-warriors/

2 commenti su “Migraine Warrior | Stefano e la sua emicrania senza aura”

  1. Come mi rivedo in determinate storie…Specialmente in questa.
    A volte mi domando come sia possibile che per una patologia secolare non si sia ancora trovato un farmaco che funzioni al 100%….
    Una vita fatta di rinunce e di tante prescrizioni mediche che non hanno portato a nulla di buono…per non parlare poi dei tanti progetti che a causa della Bestia sono andati in fumo…
    Ma purtroppo inutile avvelenarsi il sangue…
    E quando penso che dovrò tirarmela fino a tarda età (cosa riportata dal medico e dalle testimonianze che ho letto in alcuni libri) mi chiedo che croce ci tocchi portare a causa FORSE del….come lo chiamo io… il Gene maledetto🧬🤪

    1. Ciao Fabio,
      Capisco molto bene quando parli di una vita di rinunce, però ho imparato anche a cercare una mia normalità dove posso vivere al meglio e rinunciando il meno possibile… Ho imparato che sono molto più testarda io dell’emicrania 😂
      Il cervello è un organo misterioso e complesso, la medicina ha fatto grandi passi avanti e speriamo ne continui a fare 😁 e magari avremo una vecchiaia meno emicranica.

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